“”Mangia al caldo e dormi al freddo””, dicevano i saggi.  Credo che nessun camperista sopporti di notte una stufa che sbuffa caldo a manetta.  Così la si mette ad una temperatura più consona ma poi al mattino, quando ci si deve alzare, all’interno del camper fa un freddo becco.Bisogna così scendere dalla mansarda per andare ad alzare la stufa, e correre di nuovo sotto le coperte per non rimanere intirizziti. La sera mi addormentavo con l’idea di come fare per costruire un replicatore del comando della stufa finchè  il guasto di un sensore di temperatura (quella specie di bottone nero che si vede in foto) ha mandato in tilt la mia stufa TRUMA COMBI 6000. 

In attesa che arrivasse il ricambio originale, ho provato ad arrangiarmi facendo visionare il pezzo in un negozio di elettronica. Ho così scoperto che il “naso della stufa”, altro non è che una resistenza da 10 centesimi che cambia valore al variare della temperatura, andando ad interagire con il circuito elettronico della TRUMA. (N.b. il ricambio originale se lo fanno pagare 30 euro). L’episodio mi ha acceso una lampadina e ne è nata una fantastica idea per la cui realizzazione ho speso veramente pochissimi euro. Innanzi tutto ho tirato due fili dalla stufa alla mansarda, dove ho installato un piccolo scatolino che alloggia a sua volta una resistenza variabile del valore di 22K. 

Nella foto si vedono tre fili, in effetti ne servono solo due da saldare:  1) al piedino centrale  2) ad uno dei due estremi. A seconda del piedino esterno che si sceglie, il valore 0 si ottiene ruotando a sinistra o a destra la manopola.   Terminato il lavoro in mansarda, ho seguito i due fili del sensore.  Nella foto si può notare che il costruttore ha usato una normale piattina rosso/nero.  In realtà la polarità non ha nessuna importanza  

I due fili mi hanno portato nel piccolo coperchietto della TRUMA COMBI 6000 ossia quello posto nella parte immediatamente superiore all’alloggiamento della scheda elettronica. 

Ho staccato a caso uno dei due fili provenienti dal sensore (nella foto il rosso) e con un faston maschio ed uno femmina ho collegato in serie i due fili provenienti dalla mansarda (non viene così modificato nulla e tornare al collegamento originale sarà questione di un secondo).  In parole terra terra, uno dei due fili del sensore, prima di entrare nella stufa, passa dalla resistenza variabile collocata in mansarda (va e torna).  Come già detto non c’è alcun problema di polarità.  Per la cronaca, il cablaggio a destra è quello proveniente dalla manopola originale TRUMA. Il principio di funzionamento è semplice:  si interagisce con il sensore originale, aumentando o diminuendo il valore della resistenza, ingannando la stufa sulla reale temperatura rilevata.   ATTENZIONE!!!  La regola fondamentale da tener presente è che: dalla mansarda, la temperatura può essere solo aumentata a piacimento ma non diminuita al di sotto di quella pre-impostata col comando originale TRUMA Questo è il motivo per il quale, andando a dormire, bisogna regolare il manometro della TRUMA su una posizione più bassa di quella solitamente usata.  Nel mio caso, per avere un a temperatura interna di circa 20 gradi lasciavo la manopola TRUMA alla posizione 3.  Ora la lascio a circa 2 e ½, posizione questa che mi assicura una temperatura di 16 gradi durante la notte.  Se  ho freddo o voglio alzare la temperatura al mattino, prima di alzarmi, dalla mansarda ruoto lentamente la resistenza finchè sento partire la stufa. Questa lavorerà raggiungendo una temperatura più alta (a seconda di quanto ruoto la resistenza) per poi stabilizzarsi.  Per la regola di cui sopra, dalla mansarda non potrò mai far scendere la temperatura sotto i 16 gradi (citati nell’esempio).  Se il comando in mansarda è sulla posizione 0 (tutto a sinistra o tutto a destra, a seconda di dove si è andati a saldare il filo) funziona tutto come all’origine, perché il “va e torna” è cortocircuitato. E’ come se non esistesse.   E’ quindi indispensabile ricordarsi di metterlo in questa posizione durante il giorno, una volta scesi dal letto. 

BY:Fabrizio   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.